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26 Gennaio 2012

Controlli batteriologici: raccomandabile un corretto aspirato ipofaringeo

Autore: Sonia
Domanda

Buongiorno, mia figlia, da questa estate, a mesi alterni, ha presenza di Pseudomonas aeruginosa. Al centro, ogni mese le effettuano un tampone faringeo di controllo. Il mio dubbio è questo: dopo il primo isolamento di Ps. aeruginosa (avvenuto appunto con tampone), non sarebbe più opportuno, per monitorare successivamente la situazione, un aspirato? Il dubbio sorge perchè in questi mesi (naturalmente la bimba ha effettuato eradicazione ad ogni positività con tobramicina e ciprofloxacina x 28gg) il batterio è altalenante, ma non vorrei che il tampone non sia sufficientemente accurato, e che in realtà se fosse stato eseguito un aspirato fosse stato positivo e di conseguenza anche l’eradicazione sarebbe iniziata prima e sarebbe stata più incisiva (prima che il batterio arrivasse ad un discreto numero di colonie anche alla gola cosi da essere isolato anche dal tampone). Spero di essermi spiegata. Cordialmente.

 

Risposta

I batteri che intendiamo trattare in fibrosi cistica sono in genere quelli localizzati nelle diramazioni bronchiali. Per isolare questi batteri in maniera ideale bisognerebbe ricorrere all’aspirato bronchiale (eventualmente con lavaggio bronco alveolare) mediante fibrobroncoscopio (un tubo sottile e flessibile introdotto nell’albero bronchiale attraverso la gola). Questa è una manovra piuttosto invasiva e viene riservata a situazioni particolari. Se un soggetto è in grado di espettorare lo sputo è in genere ben rappresentativo dei batteri che stanno nelle vie aeree profonde. Per il monitoraggio periodico della flora batterica respiratoria nei bambini che non espettorano si ricorre ad una tecnica meno invasiva rispetto alla broncoscopia: alcuni centri si limitano ad un tampone di gola, altri praticano invece un più accurato aspirato ipofaringeo (immaginiamo che a questo alluda la domanda). L’aspirato ipofaringeo consiste nell’introdurre un piccolo sondino di plastica dietro e sotto la gola, appunto in ipofaringe, dopo una breve seduta di drenaggio posturale con clapping e percussioni, cercando di stimolare e provocare tosse. Più raramente si usa far precedere un aerosol di soluzione salina ipertonica (7%), che ha un effetto stimolante la tosse e l’espettorazione. Il sondino è collegato ad una siringa con la quale si attua una aspirazione, che ha lo scopo di far entrare nel sondino una certa quantità di secrezioni: il sondino, depositato in uno speciale terreno di coltura, viene inviato tempestivamente al laboratorio. Questo sistema permette di avere dei campioni di secrezioni che meglio rappresentano ciò che c’è a livello delle basse vie aeree ed è quello che noi ci sentiamo di raccomandare.

Si vedano anche su questo sito: in “Progressi di ricerca” del 15.09.11 Lavaggio broncoalveolare o aspirato ipofaringeo per decidere eradicazione di Pseudomonas? e in “Domande e risposte” del 28.06.07 Tampone di gola o aspirato ipofaringeo per identificare i batteri patogeni del tratto respiratorio in FC?

Difficile invece dire se le cose sarebbero andate diversamente, nel caso della domanda, se si fosse adottata una tecnica di prelievo per l’esame batteriologico diversa da quella attuata.

G.M.


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